
(ANSA, 23 luglio 2010)
Noemi, il G8 e il terremoto. Minzolini, le amazzoni di Gheddafi e il Berlusconi prigioniero del berlusconismo. Mangano mafioso, le punzecchiature dell'Unità e gli italiani non creduloni (nei confronti sempre di lui, Berlusconi) ma "privati di speranza, di fiducia, di apertura verso il prossimo, di futuro, da voler credere ciecamente a chi racconta loro favole deliranti". Andrea Camilleri ha sempre parlato a viso aperto ma di solito gigioneggiando magistralmente, ironizzando con il raffinato humour siciliano, parafrasando dall'alto di una saggezza non comune e con grande, riconosciuta lealtà. Questo "
Di testa nostra", nuovo libro realizzato insieme al giornalista Saverio Lodato, è il Camilleri ancora più franco che, stimolato dal quasi conterraneo (Lodato si è stabilito a Palermo all'età di otto anni), non contiene l'acrimonia, l'amarezza accumulata per il suo Paese. E sbotta. Il sottotitolo è chiarificatore: 'Cronache con rabbia 2009-2010'.
Non è il Camilleri del Montalbano - autentico e casalingo - né quello intellettuale e di enorme respiro de "Il re di Girgenti", né tantomeno il saggista acuto de "La bolla di componenda". No, qui c'é il Camilleri della parola sulla punta della lingua: non ci pensa due volte, la pronuncia e critica, spesso pesantemente. Quello che si direbbe l'intellettuale impegnato se la locuzione non fosse un'attribuzione d'antan o, ormai, un termine che attecchisce soltanto a individui di una certa età. L'impegno non è della nostra epoca.
Basta guardare le firme e le iniziative promosse a favore della libertà di espressione come contro le leggi ad personam e l'intera gamma di "cesarismi" più volte analizzati e criticati (anche) dallo stesso Camilleri: i primi firmatari sono sempre gli stessi, "quella sporca dozzina" con un requisito comune: essere almeno over seventy.
'"
Di testa nostra"' non è un libro di domande e risposte, un libro-intervista come altri ne avevano compilato insieme Camilleri e il coraggioso Lodato, è una raccolta (la seconda, la prima fu "
Un inverno italiano") di articoli pubblicati nella rubrica 'Lo chef consiglia', della stessa coppia, pubblicata sulle pagine de L'Unità. In particolare nel biennio 2009-2010.
Lo scrittore pensatore si lascia andare alla passione politica, senza particolari freni che non il bon ton e la critica educata anche se graffiante, ruvida. Non certo quell'alveo plastificato e insonorizzato di un atteggiamento "politically correct". Nel solco del suo amico e corregionale Leonardo Sciascia, Camilleri semina il sale della polemica lì dove la ferita è ancora aperta o, al contrario, sta per riaprirsi, lì affonda la lama, convinto che questa società italiana abbia inoculato un veleno e, in mancanza di antidoto, occorra incidere e scavare nella carne per scalzarlo, scongiurarne la tossicità. Non per interesse proprio ma per un Paese migliore e più consapevole. (DO)
Di testa nostraCronache con rabbia 2009-2010
di Andrea Camilleri e Saverio Lodato
Collana Reverse
Pagine 224, euro 13,60
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